Candidatura di D'Alema come 'ministro Esteri' della Ue

D'Alema: ''Grato al governo per l'appoggio alla mia candidatura come 'ministro Esteri' della Ue''

ultimo aggiornamento: 30 ottobre, ore 18:57
Milano - (Adnkronos) - L'ex titolare della diplomazia italiana, indicato come possibile responsabile della politica estera dell'Unione europea, ringrazia l'esecutivo per aver affermato di non volersi opporre a un'eventuale designazione dell'esponente Pd. L'ex premier: ''Sono onorato di questo fatto, anche se ci sono candidati più forti di me''.

Milano, 30 ott. (Adnkronos) - L'ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema è "grato" dell'appoggio alla sua candidatura a rappresentante della politica estera dell'Unione europea da parte del governo italiano e definisce la nota di palazzo Chigi "molto apprezzabile". D'Alema ne ha parlato a margine di un convegno milanese sul primo anno di presidenza Usa di Barack Obama.

"Ho appena saputo - ha spiegato D'Alema- che i leader progressisti europei hanno trovato un accordo sul fatto che il responsabile della politica estera europea, che sarà anche vicepresidente della Commissione, sarà espressione del Partito socialista europeo. Sono stato indicato -spiega D'Alema- tra i possibili candidati, io non mi sono candidato a nulla. Sono onorato di questo fatto, anche se ci sono candidati più forti di me e non ritengo di avere molte possibilità. Già il fatto però di essere inserito in questa short list mi onora''.

"Sono grato al governo italiano che ha detto di voler sostenere questa candidatura e di non voler opporsi. Secondo il nuovo trattato il rappresentante della politica estera e' anche vicepresidente della Commissione e quindi il governo ha un potere dirimente sul proprio rappresentante''.

''La nota di palazzo Chigi è molto apprezzabile nel senso che considera questa eventualita' come prioritaria, anche se al momento deve essere considerata proprio come una eventualità", conclude D'Alema che ha spiegato che probabilmente la decisione definitiva sul prossimo rappresentante della politica estera europea sarà presa in una decina di giorni.

ultimo aggiornamento: 31 ottobre, ore 11:10

Roma, 31 ott. (Adnkronos) - "Non e' una questione tra Berlusconi e D'Alema perche' e' una partita europea molto difficile, ci sono molti candidati anche molto autorevoli. Leggendo i giornali italiani sembra che si possa decidere qui. E invece no, ci sono 27 Paesi membri. Adesso vedremo, saranno giornate complicate". Massimo D'Alema parla con i giornalisti e affronta il tema della possibilita' di una sua designazione come ministro degli Esteri dell'Unione europea. Il presidente della fondazione ItalianiEuropei sottolinea come la "corsa sia difficile" perche' "ci sono molti candidati autorevoli" degli altri Paesi europei.

ultimo aggiornamento: 31 ottobre, ore 13:19

Roma, 31 ott. - (Adnkronos) - "Non ho detto che me ne sto per andare, ne' ho detto che sono ottimista". Massimo D'Alema suggerisce prudenza a proposito della vicenda della sua candidatura a ministro degli Esteri dell'Unione europea. "E' una questione delicata, difficile. Spero che non venga rovinata da noi che siamo capaci di rovinare tutto", ha aggiunto il presidente di Italiani Euriopei a margine di un convegno organizzato dalla Camera di commercio di Roma.

ultimo aggiornamento: 31 ottobre, ore 13:26

Roma, 31 ott. - (Adnkronos) - "Siamo doppiamente contenti, come socialisti e come italiani, per la candidatura di Massimo D'Alema a ministro degli Esteri dell'Unione europea. Come soci fondatori del Pse, nei giorni scorsi abbiamo unito la nostra voce a favore di una possibile designazione, autorevole e credibile, come quella di D'Alema e siamo molto soddisfatti dell'accoglienza che ha trovato presso gli altri partiti socialisti europei". Lo afferma il segretario del Psi Riccardo Nencini.

ultimo aggiornamento: 31 ottobre, ore 13:50

Roma, 31 ott. (Adnkronos) - "Noi europei non abbiamo percezione del fatto che solo mettendoci insieme avremo un posto a tavola". Massimo D'Alema sollecita il vecchio continente a fare un po' piu' di lavoro di squadra in vista delle sfide, economiche e politiche, che lo attendono da qui a breve. "L'unita' dell'Europa sta diventando una drammatica necessita'", ha detto il presidente di 'Italianieuropei' al convegno 'La finanza ha un'anima?', cui ha preso parte tra gli altri l'economista Prem Shankar Jha.

ultimo aggiornamento: 31 ottobre, ore 14:02
Roma (Adnkronos) - L'ex titolare della diplomazia italiana sulla possibilità di una sua designazione come responsabile della politica estera dell'Unione europea: "Il nostro esecutivo si è comportato come gli altri Paesi dell'Unione. E sottolinea: "Non è una questione tra me e Berlusconi. Leggendo i giornali italiani sembra che si possa decidere qui. E invece no, ci sono 27 Paesi membri"

Roma, 31 ott. (Adnkronos) - "Non è una questione tra Berlusconi e D'Alema perché è una partita europea molto difficile, ci sono molti candidati anche molto autorevoli. Leggendo i giornali italiani sembra che si possa decidere qui. E invece no, ci sono 27 Paesi membri. Adesso vedremo, saranno giornate complicate". Massimo D'Alema parla con i giornalisti e affronta il tema della possibilità di una sua designazione come ministro degli Esteri dell'Unione europea.

Il presidente della fondazione ItalianiEuropei sottolinea come la "corsa sia difficile" perché "ci sono molti candidati autorevoli" degli altri Paesi europei. D'Alema sottolinea anche come sia "normale" che un esponente di centrosinistra venga designato come ministro degli Esteri dell'Unione europea da un governo di centrodestra e fa l'esempio del presidente della Commissione europea che, dice, "è un conservatore ed è stato designato da un governo socialista".

D'Alema spiega: "Non appena si è profilata la possibilità che il ministro degli Esteri sia socialista, il presidente della Repubblica francese, che è un conservatore, si è dichiarato disponibile a nominare qualsiasi socialista francese". "Non c'è nessun paese -aggiunge D'Alema- in cui esisterebbe questo problema, solo da noi c'è. Però io do atto al governo di essersi comportato come ci si comporta negli altri paesi dell'Unione e questo è un fatto molto positivo".

"Noi europei non abbiamo percezione del fatto che solo mettendoci insieme avremo un posto a tavola", dice ancora D'Alema sollecitando il vecchio continente a fare un po' più di lavoro di squadra in vista delle sfide, economiche e politiche, che lo attendono da qui a breve. "L'unità dell'Europa sta diventando una drammatica necessità", ha aggiunto .

Per D'Alema, di fronte alla forza di una globalizzazione spinta dalla "forza distruttriva del capitalismo contemporaneo" che he fatto da prologo alla crisi economica ". Il venon bisogna coltivare l'illusione che i protagonisti delle regole siano gli Stati nazionaliro tema della governance è quello della governance globale". Che, ha sottolineato, si costruisce con la "regionalizzazione del mondo. E l'Unione europea ha il 'know-how' della costruzione di grandi istituzioni regionali sul modello di una cooperazione strutturata". L'espondente del Pd ha sollecitato: "La governance globale ha bisogno di architetture, e queste si basano su nuove grandi istituzioni regionali e poi su una riforma efficace della struttura delle Nazioni unite, perché la legittimazione può venire solo dalle Nazioni unite".

ultimo aggiornamento: 31 ottobre, ore 16:26

Roma, 31 ott. (Adnkronos) - "Finalmente e' evidente a chi vuol vedere una grande coppia del regime italiano: quella Silvio Berlusconi-Massimo D'Alema''. Cosi' Marco Pannella, intervenendo ai microfoni di Radio radicale, ha commentato la candidatura di Massimo D'Alema a ministro degli Esteri dell'Unione europea. ''Quella della coppia fissa Berlusconi-D'Alema e' una storia ufficiale, non di gossip, che i Radicali documentano da tempi insospettabili -ha continuato Pannella- In occasione dell'ultima campagna partigiana per le elezioni europee, inviammo un volantone elettorale nel quale raccontavamo come proprio quella coppia, nel 1999, con un vero e proprio colpo di stato contro la democrazia si oppose alla candidatura di Emma Bonino alla presidenza della Repubblica''. Questo, nonostante ''l'80 per cento degli italiani dicesse di sostenerla e nonostante le sue capacita', dimostrate da ultimo in quanto Commissaria dell'Ue''.

ultimo aggiornamento: 01 novembre, ore 11:34

Roma, 1 nov. (Adnkronos) - "Il governo ha scelto una linea seria, aperta e responsabile nei confronti della candidatura di D'Alema. Non si tratta di una sorta di atto dovuto, ne', all'opposto, di un inciucio". Lo afferma il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, a proposito della candidatura di Massimo D'Alema come ministro degli esteri dell'Ue.

ultimo aggiornamento: 01 novembre, ore 13:28
Abu Dhabi (Adnkronos) - Il Titolare della Farnesina sull'eventualità che l'ex titolare della diplomazia italiana diventi rappresentante della politica estera dell'Ue: "Di fronte a un incarico di così alto prestigio, prevale l'interesse nazionale". Cicchitto: "Nessun inciucio, ma linea seria"

Abu Dhabi, 1 nov. - (Adnkronos) - "Certamente si tratta di valutare quale sia qui l'interesse nazionale prevalente, se per un incarico di così alto prestigio fosse indicato un italiano, Berlusconi ha già detto e io confermo, noi sosterremmo quella candidatura". Così il ministro degli Esteri Franco Frattini, da Abu Dhabi, risponde alle domande dei giornalisti circa l'eventualità, da parte del governo italiano, di sostenere la candidatura di Massimo D'Alema all'incarico di 'Mister Pesc' dell'Unione europea, anche di fronte alla prospettiva di una perdita, per Antonio Tajani, dell'incarico di vicepresidente della Commissione europea.

Nell'ipotesi che D'Alema diventasse rappresentate della politica estera e di sicurezza dell'Unione europea, infatti, assumerebbe di conseguenza anche l'incarico di vicepresidente della Commissione.

"Il governo ha scelto una linea seria, aperta e responsabile nei confronti della candidatura di D'Alema. Non si tratta di una sorta di atto dovuto, né, all'opposto, di un inciucio". Lo afferma dal canto suo il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto,. "Allo stato attuale da parte della sinistra non c'è alcun segnale che si abbia intenzione di approdare ad un confronto politico, anche polemico, caratterizzato da elementi di normalità e di reciproco rispetto, anzi alcune battute di Bersani sono, paradossalmente, tratte dal repertorio di Franceschini. Nulla di sorprendente, comunque. Quello che è sorprendente, invece, è la predica che viene rivolta ai cosiddetti 'cattivi consiglieri di Berlusconi' da un esponente del Pdl che, evidentemente, essendo troppo occupato a leggere le riviste trimestrali delle fondazioni, non guarda più i giornali da vent'anni a questa parte", conclude Cicchitto.