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Il mio perché
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Il mio perché
Facciamo un po' d'informazione: i circoli di ambiente sono previsti dallo statuto del PD. Cito qui l'articolo 14 dello statuto del PD:
Articolo 14.(Circoli)
1. I Circoli costituiscono le unità organizzative di base attraverso cui gli iscritti partecipano alla vita del partito. Essi si distinguono in Circoli territoriali, legati al luogo di residenza, in Circoli di ambiente legati alla sede di lavoro e/o di studio, ed in Circoli on‐line, che vengono costituiti sulla rete internet e ai quali è possibile aderire indipendentemente dalla sede di residenza, di lavoro e di studio. In ciascuna porzione del territorio e in riferimento a ciascuna sede di lavoro o di studio può essere costituito un solo Circolo. In caso di partecipazione contemporanea ad un Circolo territoriale e ad un Circolo d'ambiente, fermo restando il diritto di partecipare alla vita politica interna ed all'elezione degli organi dirigenti di entrambi, l'iscritto deve indicare presso quale dei due Circoli intende esercitare gli altri propri diritti ai sensi del presente Statuto.
2. Gli iscritti ai Circoli on‐line, fermo restando il diritto di partecipare alla vita politica interna ed all'elezione degli organi dirigenti di questi, devono comunque indicare il Circolo territoriale o d'ambiente dove esercitare gli altri propri diritti ai sensi del presente Statuto.
3. Gli elettori possono partecipare, senza diritto di voto, alle attività dei Circoli.
4. L'articolazione dei Circoli territoriali e di ambiente, il loro funzionamento, i loro organi e le relative modalità di elezione sono stabilite dagli Statuti delle Unioni regionali e delle Unioni provinciali di Trento e Bolzano. In ogni caso dovrà essere previsto almeno un Circolo territoriale di base per ogni comune superiore a cinquemila abitanti e per ciascuno dei collegi di cui all'articolo 9, comma 7, nei comuni con più di centomila abitanti. Gli Statuti devono prevedere
in ogni caso che i Circoli abbiano una Assemblea degli iscritti e un coordinatore. Le modalità di costituzione dei Circoli on‐line, il loro funzionamento, gli organi e le relative modalità di elezione sono stabilite da un apposito Regolamento approvato dalla Direzione nazionale.
Appurato che questo tipo di circoli si possono fare ora vorrei condividere con voi il perché dell'Enrico Mattei.
Il mio perché: nell'area industriale ci sono molte persone, convinte come me, che nella mente del cittadino medio di Brindisi (un po' imprenditore, un po' commerciante, un po' artigiano, un po' impiegato statale, un po' professionista ma un po' poco operaio, un po poco dipendente, un po' poco disoccupato) c'è un'idea di chi e di come si debba gestire la cosa pubblica che proiettata nella politica sta producendo la scomparsa della classe media aumentando il divario tra classi abbienti e meno abbienti. La classe media, si quelli che possono fare la differenza, quelli che sono tanto spesso nominati dal Presidente del Consiglio dei Ministri, quelli che spendono i soldi nei negozi, pagano i professionisti, ecc., questa scomparsa secondo me è dovuta essenzialmente alla scomparsa del tessuto produttivo legato all'area industriale. Questo ha provocato uno sbilanciamento della società Brindisina oltre all'ovvio impoverimento del territorio. I mali atavici di questa terra la poca cultura (intesa non in senso scolastico) l'incapacità imprenditoriale e lo sfruttamento del territorio condotto in questi anni da personaggi senza scrupoli hanno causato, causano e continueranno a causare uno scivolamento sistematico di grosse fette della popolazione verso l'indigenza cosa che innesca un meccanismo clientelare che cronicizza il tutto.
La mia speranza è che il circolo Enrico Mattei, proprio per la sua natura, possa entrare in questo sistema complesso e possa in qualche maniera riequilibrare la situazione. Questo perché promuovendo l'idea che occorre creare e sostenere un tessuto produttivo compatibile con questo territorio (ambiente, risorse naturali, ecc.) che da questa compatibilità possa e debba addirittura trarne vantaggio.
Il fatto che il circolo Mattei per sua natura può essere costituito anche da gente di fuori Brindisi gli conferisce la forza di unire tutto il territorio, di esprimere tutto il territorio e soprattutto di non essere vincolato alle “esigenze” a cui invece sono vincolati i circoli di quartiere (il cittadino medio).
Infine l'idea che si torni a fare politica nei luoghi di produzione, concetto già espresso da altri, mi piace e mi dà speranza.
Articolo 14.(Circoli)
1. I Circoli costituiscono le unità organizzative di base attraverso cui gli iscritti partecipano alla vita del partito. Essi si distinguono in Circoli territoriali, legati al luogo di residenza, in Circoli di ambiente legati alla sede di lavoro e/o di studio, ed in Circoli on‐line, che vengono costituiti sulla rete internet e ai quali è possibile aderire indipendentemente dalla sede di residenza, di lavoro e di studio. In ciascuna porzione del territorio e in riferimento a ciascuna sede di lavoro o di studio può essere costituito un solo Circolo. In caso di partecipazione contemporanea ad un Circolo territoriale e ad un Circolo d'ambiente, fermo restando il diritto di partecipare alla vita politica interna ed all'elezione degli organi dirigenti di entrambi, l'iscritto deve indicare presso quale dei due Circoli intende esercitare gli altri propri diritti ai sensi del presente Statuto.
2. Gli iscritti ai Circoli on‐line, fermo restando il diritto di partecipare alla vita politica interna ed all'elezione degli organi dirigenti di questi, devono comunque indicare il Circolo territoriale o d'ambiente dove esercitare gli altri propri diritti ai sensi del presente Statuto.
3. Gli elettori possono partecipare, senza diritto di voto, alle attività dei Circoli.
4. L'articolazione dei Circoli territoriali e di ambiente, il loro funzionamento, i loro organi e le relative modalità di elezione sono stabilite dagli Statuti delle Unioni regionali e delle Unioni provinciali di Trento e Bolzano. In ogni caso dovrà essere previsto almeno un Circolo territoriale di base per ogni comune superiore a cinquemila abitanti e per ciascuno dei collegi di cui all'articolo 9, comma 7, nei comuni con più di centomila abitanti. Gli Statuti devono prevedere
in ogni caso che i Circoli abbiano una Assemblea degli iscritti e un coordinatore. Le modalità di costituzione dei Circoli on‐line, il loro funzionamento, gli organi e le relative modalità di elezione sono stabilite da un apposito Regolamento approvato dalla Direzione nazionale.
Appurato che questo tipo di circoli si possono fare ora vorrei condividere con voi il perché dell'Enrico Mattei.
Il mio perché: nell'area industriale ci sono molte persone, convinte come me, che nella mente del cittadino medio di Brindisi (un po' imprenditore, un po' commerciante, un po' artigiano, un po' impiegato statale, un po' professionista ma un po' poco operaio, un po poco dipendente, un po' poco disoccupato) c'è un'idea di chi e di come si debba gestire la cosa pubblica che proiettata nella politica sta producendo la scomparsa della classe media aumentando il divario tra classi abbienti e meno abbienti. La classe media, si quelli che possono fare la differenza, quelli che sono tanto spesso nominati dal Presidente del Consiglio dei Ministri, quelli che spendono i soldi nei negozi, pagano i professionisti, ecc., questa scomparsa secondo me è dovuta essenzialmente alla scomparsa del tessuto produttivo legato all'area industriale. Questo ha provocato uno sbilanciamento della società Brindisina oltre all'ovvio impoverimento del territorio. I mali atavici di questa terra la poca cultura (intesa non in senso scolastico) l'incapacità imprenditoriale e lo sfruttamento del territorio condotto in questi anni da personaggi senza scrupoli hanno causato, causano e continueranno a causare uno scivolamento sistematico di grosse fette della popolazione verso l'indigenza cosa che innesca un meccanismo clientelare che cronicizza il tutto.
La mia speranza è che il circolo Enrico Mattei, proprio per la sua natura, possa entrare in questo sistema complesso e possa in qualche maniera riequilibrare la situazione. Questo perché promuovendo l'idea che occorre creare e sostenere un tessuto produttivo compatibile con questo territorio (ambiente, risorse naturali, ecc.) che da questa compatibilità possa e debba addirittura trarne vantaggio.
Il fatto che il circolo Mattei per sua natura può essere costituito anche da gente di fuori Brindisi gli conferisce la forza di unire tutto il territorio, di esprimere tutto il territorio e soprattutto di non essere vincolato alle “esigenze” a cui invece sono vincolati i circoli di quartiere (il cittadino medio).
Infine l'idea che si torni a fare politica nei luoghi di produzione, concetto già espresso da altri, mi piace e mi dà speranza.
Giammaria- Messaggi : 56
Data d'iscrizione : 07.10.09
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